di Davide Santini
Le polveri sottili e sottilissime, inalate dai polmoni, trovano rapidamente la via verso i meandri del cervello. Questo fatto inquietante potrebbe spiegare il nesso che si è visto tra inquinamento e aumentato rischio di disturbi neurologici e malattie gravi.
I dettagli della scoperta
È ciò che emerge da una ricerca pubblicata sulla rivista PNAS. Il viaggio delle particelle dai polmoni al cervello potrebbe avvenire attraverso il sangue. È questa la triste verità, scoperta da un team internazionale di esperti dell’Università di Birmingham (Inghilterra) e di istituti di ricerca cinesi. Gli scienziati han fatto una scoperta che lascia veramente senza parole e dovrebbe spaventarci molto.
In primo luogo, han trovato diverse particelle fini e super-fini nei fluidi cerebrospinali umani, prelevati da pazienti che avevano sofferto di disturbi cerebrali più o meno seri. Poi hanno analizzato il tutto, tramite avanzate tecniche ricostruttive.
Infine, son giunti alla grave conclusione che l’inquinamento atmosferico è un cocktail di molti componenti tossici. Nella fattispecie, il particolato (PM, in particolare le particelle fini ambientali come PM2,5 e PM0,1) è il più preoccupante in termini di effetti dannosi per la salute, già noto da anni, ma che ora deve spaventare ancora di più.
Le particelle in questione: arrivano in profondità!
Le particelle ultrafini risultano in grado di sfuggire ai sistemi di protezione dell’organismo, comprese le cellule immunitarie sentinella, le più avanzate del nostro sistema immunitario. Recenti studi multi-settore hanno rivelato un forte legame tra alti livelli di inquinamento atmosferico e una marcata neuro-infiammazione.
In particolare, si è visto che cambiamenti simili all’Alzheimer e problemi cognitivi negli anziani son legati ad alti tassi di micro particelle nel sangue.
Rimangono a lungo dentro di noi
Inoltre, si è visto che, una volta penetrate a fondo nell’encefalo, le particelle risultano assai difficili da eliminare e incideranno maggiormente nei vari organi. I dati parlano chiaro. Un numero fino a otto volte superiore di particelle fini può raggiungere il cervello viaggiando dai polmoni, attraverso il flusso sanguigno, piuttosto che passando direttamente dal naso!
Ecco perché chi vive in zone altamente inquinate è sicuramente a rischio persino di malattie neurolettiche.